N.B. I giudizi:
- un bicchiere: vini da discreti a buoni nelle loro rispettive categorie
- due bicchieri: vini da molto buoni a ottimi nelle loro rispettive categorie
- due bicchieri rossi: vini da molto buoni a ottimi che hanno raggiunto le degustazioni di finale
- tre bicchieri: eccellente.
- tre bicchieri+: vini premiati selezionati dal direttore.
- asterisco: segnala un vino con un rapporto qualità prezzo particolarmente favorevole.
Vini d’Italia 2015
Non sono mancati i tempi difficili per i vini a base di uva dolcetto, vuoi per questo nome che può far erroneamente pensare a un residuo zuccherino nel vino, vuoi perché la fama mondiale delle Langhe è stata costruita sul nebbiolo. Ma la famiglia Mossio non si è mai arresa: partecipazione a fiere ed eventi in giro per l’Italia e l’Europa, calda e genuina accoglienza dei visitatori in cantina, prezzi mai esagerati e vini di spettacolare nitidezza hanno anzi consentito una progressiva e felice crescita aziendale.
Il fiore all’occhiello aziendale è il Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli (da un vigneto particolarmente panoramico), ma il conveniente Piano delli Perdoni è spesso alla stessa altezza. Importante e strutturato il Dolcetto d’Alba Superiore Gamus 2012, dai densi aromi di prugna matura e di ciliegia. Nitido e accattivante il Bricco Caramelli 2013, dotato al tempo stesso di una bevibilità più immediata e di un’intensa polpa fruttata. Fresca e pulita la Barbera d’Alba 2012, evoluto e ancora ingessato dal legno il Langhe Nebbiolo 2010.
- Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli ’13: 2 bicchieri rossi*.
- Dolcetto d’Alba Sup. Gamvs ’12: 2 bicchieri rossi.
- Barbera d’Alba ’12: 2 bicchieri.
- Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni ’13: 2 bicchieri*.
Vini d’Italia 2014 – deutsche Ausgabe
Die Mossio signierten Dolcett-Selektionen sind seit Jahren qualitativ immer unter den besten ihrer Kategorie. Für uns ist das die wichtigste Visitenkarte, um die Ernsthaftigkeit und Kompetenz zu verstehen, die die produktiven Wahlen der Brüder Mossi asuzeichnen.
Die betriebseigenen Weinberge werden zur Erhaltung des Landwirtschaftsvermögens streng und aufmerksam kultiviert, also mit Gras zwischen den Rebzeilen und auf ein Minimum reduzierten Behandlungen, sodass die Traube ihr volles Potenzial enrfalten kann. Hieraus ergeben sich Weine, allen voran Dolcettos und Nebbiolos, von seltener Geschmacksreinheit, die zu wahrhaft vernünftigen und wettbewerbsfähigen Preisen angeboten werden.
Unter den verköstigten Weinen hebt sich mit seiner Rebsortentreue und wahrhaft einladenden Trinkreife vor allem der Langhe Nebbiolo ’09 ab. Der Dolcetto Piano delli Perdoni ’12 ist saftig mit ansprechenden Pflaumen- und Heidelbeertönen, vollmundigem Einzug und gestrecktem und anhaltendem Abgang.
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni ’12: 2 rotes Gläser*.
Langhe Nebbiolo ’09: 2 rotes Gläser.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli ’12: 2 Gläser.
Dolcetto d’Alba Sup. Gamvs ’11: 2 Gläser.
Barbera d’Alba ’11: 1 Glas.
Langhe Rosso ’10: 1 Glas.
Vini d’Italia 2013
Una passeggiata prima della vendemmia nel Bricco Caramelli, cuore vitato dell’azienda, fa immediatamente capire le intenzioni qualitative dei fratelli Mossio: erba tra i filari, pochi grappoli ben distanziati, acini sani e turgidi. Qui si raccolgono uve che da anni deliziano gli appassionati del Dolcetto d’Alba, grazie anche a una vinificazione rispettosa della naturale espressività dell’uva. Quindi niente lieviti esterni, molto acciaio e poco legno, soffici pigiature per non estrarre eccessiva tannicità.
Accanto alle due sempre riuscite selezioni di Dolcetto, si realizzano piccole quantità di Langhe Nebbiolo e di Langhe Rosso. I vini sono tutti gustosi e godibili, come i loro prezzi. Straordinario risultato per entrambe le versioni di Dolcetto d’Alba del 2011. Il giovane e concentrato Bricco Caramelli è suadente nei profumi e morbidissimo nell’avvolgente palato; il Piano delli Perdoni è già più aperto e fruttato, piuttosto tannico e incisivo al palato: due diverse, grandi proposte.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli ’11: 2 bicchieri rossi*.
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni ’11: 2 bicchieri rossi*.
Barbera d’Alba ’09: 2 bicchieri.
Langhe Nebbiolo ’08: 2 bicchieri.
Langhe rosso ’09: 1 bicchiere.
Vini d’Italia 2011
Nel defilato e suggestivo comune di Rodello, alle spalle di Alba, si trova questa interessante azienda agricola a stretta conduzione familiare. Tutti i vini proposti rispecchiano l’autenticità contadina e la territorialità più stretta, sono schietti e dalla beva generosa.
Nel panorama dei produttori di riferimento del Dolcetti di qualità, questa realtà è riuscita, progressivamente, a ritagliarsi uno spazio di rilievo, dimostrando affidabilità e costanza grazie ad un serissimo e attento lavoro in vigna e alla cura metodica del lavoro in cantina.
Una convincente coerenza qualitativa si evidenzia su tutte le etichette degustate. Spicca, come in altre occasioni, la vocazione per il vitigno Dolcetto, che, nel caso del Bricco Caramelli 2009, raggiunge un livello di eccellenza: colore fitto e impenetrabile, all’olfatto svela profonde note vinose e di frutta matura, per poi distendersi in una beva potente ma non affaticante.
Solo un po‘ meno complesso il Piano delli Perdoni ’09, caratterizzato da note di more, tannini ancora un po‘ ruvidi e un finale di buona persistenza. Tra gli altri vini emerge la Barbera ’07, dotata di una struttura notevole, ben bilanciata da un’acidità rinfrescante.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli ’09: 2 bicchieri rossi*.
Barbera d’Alba ’07: 2 bicchieri.
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni ’09: 2 bicchieri*.
Nebbiolo d’Alba ’06: 2 bicchieri.
Langhe Rosso ’07: 1 bicchiere.
Vini d’Italia 2010
Il comune di Rodello si trova in posizione dominante e suggestiva, alle porte di Alba, e, pur essendoci pochi chilometri di distanza, il respiro dei ritmi quotidiani è molto diverso. In questo contesto si sviluppa il lavoro della famiglia Mossio che, anno dopo anno, ha trovato la propria collocazione tra le aziende di riferimento della produzione del Dolcetto di qualità. E‘ infatti questo tipico e originale vitigno piemontese a contraddistinguere la gamma proposta. Vini di temperamento, dotati di un alto punto di bevibiltà e di ottime doti di longevità.
Il Bricco Caramelli ’08 ha un’apertura fruttata strordinaria, da incorniciare, basata su more e ribes nero; bocca pienissima e ricca di polpa, con finale armonico e lunghissimo. Il Piano delli Perdoni ’08 è altrettanto piacevole, con frutta fresca al naso e palato assolutamente ben bilanciato tra acidità, alcol e tannini. Molto riuscito anche il Langhe Rosso ’06, assemblaggio tra nebbiolo, dolcetto e barbera, in cui le note predominanti sono date dal vitigno nebbiolo, qui in versione aggraziata e non troppo tannica.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli ’08: 2 bicchieri
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni ’08: 2 bicchieri
Barbera d’Alba ’06: 2 bicchieri
Langhe Rosso ’06: 2 bicchieri
Vini d’Italia 2009
Sarebbe piaciuta la scheda di quest’anno al caro Mauro Mossio: lui, sempre così dirompente nel comunicarci le novità della sua cantina di Rodello, sarebbe stato orgoglioso di raccontarci il traguardo dei 40 anni di attività dell’azienda, oppure la decima vendemmia del Dolcetto Bricco Caramelli. Peccato, allora, che lui non ci sia più; dobbiamo dire che a un paio di stagioni di distanza dalla sua scomparsa (a lui piaceva misurare il tempo in stagioni e non in anni, come i veri contadini) la mancanza della sua affabilità continua a farsi sentire. I Mossio, a cominciare da Valerio e Remo, fino a Claudio e Guido, sono stati formidabili nel mantenere inalterata la fama e l’immagine di questa piccola griffe della Langa subito al di sopra di Alba, dove il Dolcetto è il primo vitigno e dove la sua coltivazione è stataqui intesa come una vera e propria arte.
Che cos’è il Bricco Caramelli 2007 se non è un gioiello di rara classe? Finissimo nei profumi e coerente in bocca, dove l’eleganza della materia è sostenuta da un tannino marcato ma sempre controllato. Ricordiamocelo, ricordatevelo: perchè dalla vendemmia 2008 l’orientamento aziendale è di tenere il vino fermo un anno in più, dunque potremmo dover attendere un po‘ prima di riassaggiarlo. Il Piano delli Perdoni è un „secondo vino“ semplicemente perfetto nel suo ruolo. Barbera, Langhe Nebbiolo e Langhe Rosso del 2006 sono ancora in cantina ad affinare: ne parleremo sulla prossima Guida.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli ’07: 2 bicchieri
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni ’07: 2 bicchieri
Langhe Nebbiolo ’05: 2 bicchieri
Langhe Rosso ’05: 2 bicchieri
Vini d’Italia 2008
Restano nitidi, a volte, i ricordi che attraversano i solchi della memoria, specie quando dalle pieghe di un passato lontano lontano soltanto un anno affiorano il sorriso e la gentilezza di Mauro Mossio, anima „pubblica“ – per questo conosciuto e stimato in tutto l’ambiente – di questa splendida realtà contadina familiare. Ora che lui non c’è più, strappato a tutto questo affetto da un incidente, giusto sul finire di un’estate fa, rimane la voglia di proseguire l’opera da lui portata avanti con passione e lucidità. Forza, dunque, e che a Valerio, Remo, Claudio e Guido Mossio possa traslarsi la carica umana del nostro amico Mauro.
I vini, quasi una sorta di omaggio, sono buoni. Molto buoni in particolare il Bricco Caramelli e il Piano delli Perdoni, con il primo a rappresentare a ottimi livelli una batteria essenziale, ma rigorosa. Il Bricco Caramelli è, semplicemente, il migliore dolcetto della sua categoria. Ma questo è risaputo. Il secondo è solo più giocato sulla finezza e sulla fresca vena e fruttata e vegetale. Molto valida anche la Barbera, acida, strutturata, lunga sul finale. Il nebbiolo è piuttosto austero, dotato di convincente struttura e tannico, il LangheRosso coniuga bene il nebbiolo e la barbera di cui è composto. Cinque etichette per proiettare con fiducia l’azienda in un nuovo domani.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2006: due bicchieri;
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni 2006: due bicchieri;
Barbera d’Alba 2005: due bicchieri;
Langhe Nebbiolo 2005: due bicchieri;
Langhe Rosso 2005: due bicchieri
Vini d’Italia 2007
Nell’edizione 2007 di questa guida i fratelli Mossio propongono due nuovi vini in degustazione, la Barbera e il Langhe Nebbiolo, e decidono di non produrre più il Langhe Rosso, nel quale coltivano le uve dei due vitigni autoctoni. Non possiamo che appoggiare la scelta coraggiosa e di chiarezza verso i consumatori di Remo, Valerio, Claudio, Guido e Mauro, affiatato team familiare che ormai da anni coltiva con cura e dedizione 10 ettari di terreno, ricavandone circa 40mila bottiglie ogni anno.
Passando ai vini, come sempre si impone il Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli del 2005 (5.500 bottiglie). Un vino dal forte carattere espresso fin dal colore rosso rubino intenso con riflessi violacei: al naso si coglie una nota minerale pronunciata e intensa arricchita da ricordi di frutti di bosco e eucalipto. Anche l’impatto in bocca è pieno e ricco, ben sorretto da una vena fresca e assai gradevole. Con il finale di mandorla che rende la beva più elegante. Il Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni 2005 è più pronto ed è il vero best seller della cantina, essendo prodotto in quasi 30mila pezzi l’anno. Un vero e proprio vino quotidiano nella migliore accezione del termine: beverino, realizzato con una magnifica materia prima, completato da una tannicità rigenerante e offerto a un prezzo conveniente. Passando alle nuove etichette, abbiamo apprezzato in maniera particolare il Langhe Nebbiolo 2004, fragrante nelle nuance fruttate. Un gradino sotto, ma sulla soglia dei due bicchieri, la Barbera d’Alba 2004.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2005: due bicchieri;
Langhe Nebbiolo 2004: due bicchieri;
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni 2005: due bicchieri;
Barbera d’Alba 2004: un bicchiere.
Vini d’Italia 2006
L’area compresa tra i comuni di Diano d’Alba, Rodello e Montelupo è da sempre nota per essere particolarmente vocata per l’uva dolcetto. I Mossio hanno pertanto deciso di dedicare la quasi totalità della produzione a questo vitigno, con risultati che sono andati migliorando di pari passo con il loro crescente impegno in vigna. E‘ proprio osservando la cura con cui sono coltivati gli otto ettari di filari di dolcetto che ci si rende conto della passione e della determinazione che tutta la famiglia ripone nella propria attività. A completare il cerchio vi è anche in cantina la consulenza di Beppe Caviola.
L’ottima vendemmia 2004 ha dato origine a uve particolarmente ricche, zuccherine e profumate, grazie anche a severi diradamenti. Il Piano delli Perdoni (20mila bottiglie) ha fragranza, freschezza e bevibilità come non mai, ma il capolavoro viene nuovamente raggiunto dal Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli (appena 5.500 bottiglie), che si colloca ai vertici della tipologia. Di colore intensissimo, all’esame olfattivo sprigiona un frutto (more e mirtilli) nitido e caldo, mentre in bocca ha un ingresso morbido e dolce, per proporre di seguito una trama avvolgente, con tannini potenti ma non secchi, e un bel finale con note minerali e terrose. Sempre da uve di proprietà nasce il gustoso Langhe Rosso 2003, a base barbera e nebbiolo, realizzato in 7.000 bottiglie: è sicuramente la versione più riuscita e affascina grazie all’importante struttura, all’eleganza dei profumi e all’equilibrio complessivo.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2004: due bicchieri;
Langhe Rosso 2003: due bicchieri ;
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni 2004: due bicchieri.
Vini d’Italia 2005
Bravi, bravi, bravi! Non è molto ortodosso iniziare in tono esclamativo la scheda di una cantina, ma quando l’azienda in questione è quella dei Mossio di Rodello, ci concediamo volentieri un’eccezione. Il nostro entusiasmo nasce dal vedere come una piccola realtà, inserita in un comprensorio non celebrato dal punto di vista vitivinicolo, riesca a raggiungere, e mantenere con costanza, risultati di assoluta eccellenza.
Nulla succede per caso, men che meno nel mondo del vino: i ragazzi (Valerio e Remo in prima battuta, poi Mauro, Guido e Claudio) hanno lavorato bene, i loro 8 ettari di vigneto sembrano geometrici giardini appoggiati su vocati sorì, la cantina è linda e funzionale, l’enologo scelto è un certo Beppe Caviola… insomma le premesse per fare bene, anzi benissimo, in effetti ci sono. Così, se possiamo prescindere da una discreta ma non memorabile versione di Langhe Rosso (per forza: è un 2002), eccoci qui a commentare due grandi selezioni di Dolcetto d’Alba.
Il Piano delli Perdoni 2003 è concentrato nei profumi di frutta rossa piccola, mora e spezie dolci; in bocca è slanciato, lineare e tonico nella conduzione ben corroborata dall’alcol, armonico e persistente. Un grande deuxième vin che lancia la volata, per continuare con linguaggio d’Oltralpe, al „premiere cru“ della cantina, il Dolcetto Bricco Caramelli 2003. Rosso scuro fitto alla vista, si apre al naso su sentori balsamici e minerali che lasciano sfogare, in pochi attimi, l’esuberanza del frutto, della speziatura e della freschezza. In bocca è elegante, corrispondente, molto ben bilanciato tra alcol e dose tannica, con finale lungo e sostanzioso.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2003: due bicchieri;
Langhe Rosso 2002: due bicchieri;
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni 2003: due bicchieri.
Vini d’Italia 2004
Non finiremo mai di complimentarci con la famiglia Mossio, titolare di questa piccola azienda-modello con sede in una delle zone di Langa più vocate per la produzione del Dolcetto d’Alba.
I cugini Valerio e Remo (aiutati a vario titolo, ma sempre in misura importante, da Mauro, Guido e Claudio) hanno ormai una marcia che permette loro di realizzare grandi vini anche quando le condizioni della stagione non sono delle migliori: è il caso della vendemmia 2002, certo non memorabile da queste parti, da cui i Mossio sono riusciti a ricavare ottime bottiglie a discapito delle aspettative.
Una visita a questa realtà permetterà del resto di rendersi conto della chiave di questo successo: i vigneti (otto ettari, tutti in Rodello) sono tra i più belli e curati che si possano vedere, la cantina è piccola ma molto funzionai e e, ciliegina sulla torta, i vini sono seguiti a livello di consulenza tecnica dal bravo Beppe Caviola. Le già poche etichette dei Mossio subiscono quest’anno un’ulteriore riduzione: non c’è e non ci sarà più il Dolcetto base, così tutti gli sforzi aziendali si concentreranno sulle due sole, ottime selezioni. Proprio una di queste, il Bricco Caramelli, sfiora nuovamente il massimo riconoscimento: ha colore granata impenetrabile e naso intenso, con note di prugna, mora e altri frutti rossi, su un fondo speziato e lievemente erbaceo. In bocca è avvolgente, morbido e pieno, con finale persistente e armonico. Solo un po‘ meno concentrato il Piano delli Perdoni, capace di risultare molto profumato, fine ed equilibrato. Come al solito molto godibile ed elegante il Langhe Rosso, taglio di nebbiolo e barbera.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2002: due bicchieri;
Langhe rosso 2001: due bicchieri;
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni 2002: due bicchieri;
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2000: tre bicchieri;
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2001: due bicchieri;
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni 2001: due bicchieri.
Vini d’Italia 2003
Lo straordinario successo ottenuto lo scorso anno dal Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli, Tre Bicchieri sulla nostra Guida ed entusiastici riconoscimenti in ogni dove, non ha certo indotto i Mossio a montarsi la testa. La marcia intrapresa da questa bell’azienda di Rodello prosegue anzi più spedita che mai, e anche la batteria di vini presentati nel 2002 è di livello molto elevato. La formula vincente è assai semplice: un lavoro scrupoloso e corale di tutta la numerosa famiglia (a tempo pieno troviamo impegnati i cugini Valerio e Remo, ma ci sono anche Mauro, Guido e Claudio a dare più di una mano), con l’intervento in cantina di Beppe Caviola. Da otto ettari complessivi, tutti in territorio di Rodello, si ottengono così 50mila bottiglie l’anno suddivise in poche valide etichette.
Se è già buono il Dolcetto normale, rustico e vinoso, sono straordinari per potenza ed equilibrio il Piano delli Perdoni e il Bricco Caramelli, tutti della vendemmia 2001.
Il Bricco Caramelli ha colore granata impenetrabile e un naso intenso con percezioni d’erba fresca e frutta rossa matura; la bocca, ricca e affascinante, evidenzia la giovane età attraverso un apporto tannico deciso.
Il sorprendente Piano delli Perdoni, anch’esso violaceo e impenetrabile alla vista, si caratterizza per un naso fruttato molto intenso e per una bocca che si sviluppa potente, densa e ricca di estratti; un vino particolarmente riuscito che, nonostante l’alcol esuberante, riesce ad essere armonico e vellutato.
Fine ed elegante il godibilissimo Langhe Rosso 2000, da barbera e nebbiolo, a cui mancano solo un po‘ di polpa e di carattere per raggiungere i vertici.
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2001: ottimo/buono;
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni 2001: ottimo/buono;
Langhe Rosso 2000: ottimo/buono;
Dolcetto d’Alba 2001: ottimo/buono;
Dolcetto d’Alba Bricco Caramelli 2000: eccellente;
Dolcetto d’Alba Piano delli Perdoni 2001: ottimo/buono.